famiglie relativamente al tema dell’età adulta e del lavoro.
La situazione, ad oggi, nella rete AIPD
Non esiste un censimento ma il numero di chi lavora è sicuramente ancora inferiore rispetto a chi sarebbe in grado di farlo.
L’ultima analisi condotta dall’associazione racconta di 168 giovani (su 1374 soci maggiorenni in AIPD) che lavorano con contratto a tempo determinato (20) o indeterminato (148, 78 in più rispetto alla precedente indagine del 2013).
Dei 148 lavoratori a tempo indeterminato, il 61.5% risiede al centro, il 23% al sud, il 15.5% al nord.
Il 15% circa è inserito in cooperative sociali di tipo B.
Nel solo 2017 sono state realizzate 38 assunzioni, di cui 27 a tempo indeterminato, 121 tirocini a norma di legge, di cui 97 attivati dalle sezioni e 24 tramite progetti nazionali.
A conferma del già citato “non un lavoro, tanti lavori” emerso nella ricerca del 1992, registriamo una grandissima varietà di luoghi di lavoro presso i quali le persone con sindrome di Down sono inserite:
bar, pub, ristoranti, mense, supermercati, gelaterie, hotel, librerie, enti pubblici (scuole, ospedali, Comuni…), fabbriche, aziende di varia tipologia, farmacie, parrucchieri/saloni di bellezza, case di riposo, ottici, aeroporti, negozi di abbigliamento, ultimi in ordine di inserimento anche una banca e una scuola di lingue!
La maggior parte degli inserimenti rispetta un orario part time di massimo 25 ore a settimana, con turni prevalentemente fissi. Il limite di ore settimanali è un aspetto importante da